Riposizionamento della strategia. Una Road Map

(2) E' per questo motivo che a fianco del PIF sulla filiera legno - energia, ve n'è un altro, cui parteciperanno gli stessi due comuni, con la naturale aggiunta di vari operatori agricoli, sul tema dei castagneti da frutto e per l'uso della castagna quale principio attivo in ambito medico e cosmetico.

(3) Ulteriore PIF nascente, questo con la partecipazione di tutti i Comuni del comprensorio montano, cioè Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello e dell'Oasi Dynamo, è quello sulla filiera delle carni di qualità e sui prodotti cerealicoli. Lo sviluppo e il consolidamento di attori focalizzati su queste specificità potrebbe essere utile, in prospettiva, per immaginari auspicabili processi di integrazione fra i prodotti locali e la rete del turismo e del commercio.

(4) Più complesso è il tema che attiene alla risorsa turismo da poggiarsi sulle eccellenze del nostro territorio. L'idea cardine che guida il nostro cammino è fortemente incentrata su alcuni elementi: il rilancio della Macchia degli Antonini in primis, sulla quale abbiamo recentemente sviluppato un progetto da sottoporre agli enti competenti (Legato Antonini, Provincia di Pistoia e Regione Toscana) per verificarne la fattibilità anche alla luce dei potenziali soggetti gestori e degli strumenti di finanziamento disponibili sul nuovo PSR. Altri elementi cardine del nostro pensiero sono rappresentati dall'individuazione dei "Punti di Eccellenza" ubicati sul territorio comunale con i relativi tracciati viari che possano in qualche misura interconnetterli. Lungo l'articolazione di questi tracciati si svilupperebbero i "Cammini", cioè a dire percorsi tematici che possanno attrarre la curiosità e l'interesse del turista. Su questo stiamo lavorando, anche in collaborazione con le associazioni locali, con l'obiettivo di reperire le necessarie risorse finanziarie sui bandi della Comunità Europea. Questione nodale su cui indirizzare la nostra attenzione la ricettività. Gli ultimi anni sono stati contrassegnati da una perdita di interesse, da parte dei flussi turistici, per le cosiddette strutture alberghiere tradizionali. Ad oggi l'interesse cade, in prevalenza sulla ricettività familiare e sul modello dell'albergo diffuso. Su questo è nostra intenzione mettere in atto un piano operativo il più diffuso possibile che ci conduca ad una complessiva riqualificazione dell'oferta ricettiva.

E' evidente che tutto quello che fin qui è stato rappresentato, si incardina nell'idea di una condivisione "profonda" con tutti gli attori. Pochi elementi ben coordinati possono fare un valore immenso se condivisi e "moltiplicati" dagli operatori, dalle associazioni e dai singoli. La condivisione deve essere sugli elementi progettuali ma anche e soprattutto sulla loro declinazione operativa.

E' questa la motivazione che ci ha fatto individuare l'asse tematico della COESIONE quale pernio della nostra azione amministrativa. E la coesione, nei nostri intendimenti, trova una precisa declinazione operativa nel "Laboratorio Verde". Il Laboratorio Verde è un processo partecipativo, un esperimento, una esperienza pilota volta a coinvolgere le imprese, i commercianti, gli operatori, le associazioni, nel processo di ri - progettazione del futuro. L'obiettivo è l'elaborazione di un "Progetto di Territorio" declinato e declinabile in sub progetti, anche individuali, ma che nascano della condivisione di una strategia di base e che sappiano collocarsi all'interno di un quadro coerente ed organico. La metodologia di gestione del Laboratorio, che partirà con la fine del mese di settembre, sarà altamente strutturata, contingentata nei tempi e formalizzata nelle procedure e nei processi di partecipazione. L'obiettivo è chiuderlo entro il mese di dicembre per cogliere a pieno le opportunità dei bandi del PSR in uscita. Gli esiti del lavoro saranno presentati pubblicamente a consuntivo del lavoro svolto.

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