La manovra tributaria a Piteglio.

Con l'approssimarsi della scadenza per il pagamento della seconda rata dei tributi locali che, ricordo, è fissata al 15 dicembre, mi pare opportuno fare un po' di informazione. Sul tema stiamo disquisendo ampiamente nelle assemblee che sono in corso di svolgimento in queste settimane. Ma non tutti hanno modo di partecipare. E allora, un po' di pensieri scritti non guastano, di modo che di queste riflessioni si possa fruire anche sul web.

Qualche informazione di quadro per i più digiuni. Il Comune effettua un prelievo tributario a carico dei propri cittadini che viene modulato principalmente mediante tre leve: TARI - TASI e IMU.

La TARI è la componente tributaria che i cittadini versano al Comune quale corrispettivo per l'esercizio del servizio di raccolta rifiuti. Si sappia che il margine di manovra per l'applicazione della TARI è praticamente zero. Il concetto è che l'intero ammontare dei costi del servizio, viene ribaltato sugli utenti. Un foglio di calcolo fornito dal ministero fornisce l'importo, utente per utente, sulla base del numero di componenti del nucleo familiare, della superficie abitativa di possesso e della tipologia dell'utenza.

L'IMU è il tributo "erede" dell'ICI. Si applica sugli immobili di proprietà, ed è modulabile entro una gamma che va dallo 0 al 10.6 per mille della rendita catastale.

Visto il progressivo ridursi dei trasferimenti dallo Stato, con l'obiettivo di mettere nelle mani dell'amministrazione locale un'ulteriore leva per il prelievo tributario, la recente normativa ha introdotto un altro tributo locale, ovverosia la TASI, che può raggiungere a sua volta il 2.5 per mille della rendita.

Per evitare inutili circonlocuzioni è bene dire fin da subito che la pressione locale, a Piteglio, nel 2015, ha visto un sensibile incremento medio. L'IMU seconda casa passa dall' 8.5 al 10.6 per mille. I proprietari di prima casa non pagano IMU ma per loro la TASI passa dall' 1 al 2.5 per mille con la soppressione delle detrazioni che, fino allo scorso anno, era applicata fino al tetto dei 50 euro con ulteriori 12.50 euro per ogni figlio a carico. Il risultato è che molti possessori di prima casa, che fino allo scorso anno pagavano zero, per quest'anno pagheranno mediamente un centinaio di euro.

Nella logica che chi esercita una attività di tipo commerciale e/o produttivo sul territorio, in fondo, rende un servizio ai cittadini, abbiamo tenuto fermo il livello della contribuzione per gli esercizi.

Beh che dire ... che fare manovre tributarie a rialzo non è certo la massima ambizione degli amministratori. Tutt'altro. Il sogno di ogni Sindaco è quello di mettersi davanti alla platea è annunciare il decremento della pressione fiscale. In quel caso non c'è bisogno di aggiungere altro. L'applauso scatta da sé. Nel caso contrario, che è il nostro, c'è bisogno di argomentare. Senza la pretesa di convincere nessuno che si è fatta una bella operazione ma almeno nel tentativo di far comprendere perché si opera in un certo modo piuttosto che in un altro.