Forestazione alla Montagna. Un quadro ...

Va detto, per completezza di informazione, che la struttura della ex comunità montana si è molto impoverita nel tempo, per una serie di pensionamenti che hanno reso estremamente fragile tutto il settore tecnico. In quest'area le partite da riprendere sono innumerevoli, dalla gestione del vivaio di Maresca fino al completamento di villa vittoria. E' ragionevole pensare che in prospettiva, qualora, come auspicabile, la funzione dovesse rimanere alla competenza dell'Unione di Comuni, si debba pensare a meccanismi di progressiva integrazione fra gli uffici tecnici comunali e la struttura tecnica della ex comunità montana. Fin da subito sarà necessario un atto di indirizzo che sancisca la possibilità di un supporto tecnico per quei progetti che i singoli comuni dovessero ritenere prioritari o urgenti circa le politiche per lo sviluppo dei propri territori.

Sullo sfondo alcuni aspetti nevralgici per il futuro della Montagna. Uno su tutti, i beni del ex comunità montana. Dell'intero patrimonio agricolo - forestale una parte dei beni sono già transitati alla proprietà dell'Unione di Comuni. Per gli altri è attualmente aperto un confronto con la Provincia di Pistoia per concordare i modi e le forme degli ulteriori auspicabili passaggi di tutti quegli immobili di rilevante interesse ai fini della gestione del patrimonio forestale di proprietà del demanio.

Un aspetto ulteriore, sicuramente degno di nota anche dal punto di vista politico, attiene alle modalità di finanziamento del personale forestale. Mentre gli amministrativi vengono integralmente retribuiti con risorse regionali, le stesse risorse coprono il costo della manodopera forestale solo in parte. Quest'anno, per consentire la piena copertura dei costi, Regione Toscana ha stipulato specifici accordi con i consorzi di bonifica i quali sono tenuti ad avvalersi degli operai forestali per opere di ripulitura dei corsi d'acqua e di regimazione del reticolo idrico. Si tratterebbe di una misura di transizione, volta a garantire il pagamento della manodopera, in un momento di profondo e radicale ripensamento delle istituzioni. E' del tutto evidente che il destinare queste risorse ad interventi di regimazione delle acque rischia di distogliere la manodopera forestale dalla propria collocazione specifica, ovverosia la gestione delle foreste. Sul tema è attivo un tavolo di confronto con Regione Toscana che è orientato, da parte nostra, al recupero della destinazione originaria degli operai forestali.