L'annosa questione dei BIM. Un punto a oggi.

Dal 1953 i produttori di energia pagano regolarmente i canoni allo Stato che li accantona in attesa dei regolamenti di attuazione i quali, come nelle migliori storie italiane, si fanno attendere fino alla fine degli anni '70. Con Decreto Ministeriale n. 1510 in data 28/11/1978 venne sancita la ri-delimitazione del Bacino Imbrifero del Serchio che risultò comprendere 28 Comuni della Provincia di Lucca della valle del Serchio e bassa Lima e 7 Comuni della Provincia di Pistoia costituiti in Consorzio provinciale con sede in San Marcello e precisamente i comuni di: San Marcello, Piteglio, Cutigliano, Abetone, Pistoia, Marliana e Pescia. Qui sta il tema: la norma stabilisce che i canoni BIM appartengono ai comuni ma che i comuni non possano riscuoterli direttamente. Di qui la costituzione in consorzio. Nel 1980 una nuova legge, la 925, stabilisce che le comunità montane di recente istituzione possano assolvere alla funzione del consorzio BIM. E' esattamente in quell'anno, il 1980, che il consorzio del pistoiese viene sciolto per trasferire alla comunità montana la funzione consortile. Da allora e fino al 2012, anno di scioglimento della comunità montana, le risorse fluiscono con regolarità alle casse dell'ente. Per l'area pistoiese si tratta di una cifra importante che, aggiornata ad oggi, vale circa 420.000 euro/anno da ripartirsi in quota fra i comuni aventi diritto, secondo i criteri di legge, così come formulato da Federbim nel 1985. Di questo monte risorse 260.000 derivano dalle centrali Enel, le altre da ulteriori soggetti gestori.

Dal 2012 in poi i BIM affuiscono alla Provincia che, per effetto della legge regionale che sancisce lo scioglimento della comunità montana, ne eredita tutte le funzioni. Sta di fatto che la Montagna rimane orfana di quei soldini. Nel 2013 si costituisce l'Unione di Comuni. Qualcuno degli amministratori di allora intuisce che la partita è importante, che forse l'unione può provare a rimettere in ordine le cose, ma la complessità della materia manda in fumo ogni tentativo. I nodi si riallacciano nel 2015 con le amministrazioni nel frattempo mutate. In quell'anno il sottoscritto è presidente dell'unione e in quell'anno comincia il lavoro paziente di riscostruzione delle cose. Il quadro si chiarifica completamente in corso di 2016 e nella seconda metà dell'anno l'iter amministrativo si mette in moto. Gli adempimenti, i primi, si materializzano a fine anno, in una corsa folle dettata dall'imminente sciioglimento dei comuni dal 01.01.2017 per effetto delle fusioni.

Con deliberazione n. 40 del 06.12.2016 la Giunta dell'Unione, nel rendersi disponibile a svolgere le funzioni del caso, invita i comuni ex consorzio BIM a deliberare per quanto di competenza. La legge 959 dispone infatti che i comuni, titolari della funzione, per individuare un soggetto percettore debbano deliberare nella misura dei 3/5. Nel lasso temporale ricompreso fra il 6 e il 31 dicembre 2016 deliberano tre comuni: Abetone, Cutigliano e Piteglio ovvero i 3/7. L'atto così approvato riavoca la funzione ai comuni titolari che la ridelegano all'unione. Purtroppo non è sufficiente: la quota 3/5 non c'è e tutto si ferma lì. Quando si dice la continuità ... il cammino riprende dopo le elezioni del giugno 2017. San Marcello Piteglio e Marliana deliberano nel secondo semestre dell'anno, consentendo di raggiungere la faditica proporzione dei 3/5 e il 22.01.2018, con delibera di Giunta dell'Unione (la n. 7), il consorzio BIM è riconfigurato.

Mentre gli eventi narrati si svolgevano, la Provincia di Pistoia riscuoteva la quota annua Enel relativamente all'annualità 2016: sono quelli i 260.000 euro di cui si parla nell'articolo. Non appena riconfigurato il consorzio, la Provincia li trasferisce all'Unione di Comuni e la storia successiva è quella narrata. Secondo lo schema mancano all'appello 160.000 euro dalle derivazioni degli altri gestori relativamente all'annualità 2016 ed entrambe le quote, per un totale di 420.000 per l'annualità 2017 e seguenti.