Le tre esse. Report del mandato 2017 - 2022.

Siamo quasi al termine del mandato amministrativo e come si fa a consuntivo di ogni esperienza abbiamo voluto ripercorrere le tappe fondamentali di questo percorso. Lo abbiamo fatto con la brochure che trovate disponibile a fondo pagina per lo scaricamento: uno strumento leggero e di facile consultazione con il compito di cucire le tappe di un viaggio che vuole rappresentarsi, al di là di ogni singola azione che lo ha contrassegnato, come una lettura organica, il più possibile logica e sequenziale delle strategie messe in campo per conseguire gli obiettivi che ci eravamo proposti di raggiungere.

Capite che non era facile farlo: cinque anni non si lasciano comprimere in poche pagine. E tuttavia questo sforzo di comunicazione lo volevamo così. Pena la perdita di efficacia della campagna informativa. Il punto di partenza, cinque anni or sono, era l'analisi delle debolezze e dei punti di forza della nostra comunità. Utilizzare e mettere a valore le risorse per risolvere i problemi. Questa la chiave di lettura. Ne era scaturito un ambizioso programma di mandato sviluppatosi attorno a tre assi tematici fondamentali: Servizi, Sviluppo, Sistema del Territorio. Le tre esse.

Il primo obiettivo (Servizi) era dunque quello di investire il più possibile nella tenuta dei servizi quale presidio fondamentale a garanzia della qualità della vita e del presidio antropico sulla nostra Montagna. Il secondo (Sviluppo) ci poneva nella condizione di dover immaginare e concretizzare ogni azione orientata a generare competitività. Un territorio che non è in grado di mantenere e generare nuova economia perde i presupposti di sostenibilità che sono il fondamento di convivenza di ogni comunità. Il terzo obiettivo (Sistema del Territorio) conteneva l'idea di valorizzare le nostre risorse per utilizzarle come volano di crescita. Il territorio è l'asset più complesso perché contiene un quantità innumerevole di componenti: i beni patrimoniali, quelli naturalistici e ambientali, quelli storico artistici fino ad arrivare al sistema delle esperienze e delle conoscenze che muovono e mettono in circolo la ricchezza.

Entrare nel dettaglio delle azioni che con coerenza abbiamo cercato di tenere allineate con questo pensiero sarerebbe complicatissimo e implicherebbe la scrittura di non so quanti volumi. Lo scopo di questo editoriale è invece quello di guidare la lettura di quanto viene dopo. E quello che viene dopo non è un giornalino. Sarebbe presuntuoso chiamarlo così. Quello che viene dopo è un report che si sforza di incasellare le azioni di questi anni all'interno dei tre grandi contenitori appena descritti: Servizi, Sviluppo, Sistema delTerritorio. Fra queste azioni ci sono opere pubbliche, manutenzioni, servizi e progettualità di lungo corso e di lungo respiro. Buona parte di quanto è stato fatto ha richiesto il concorso di molte risorse: umane e finanziarie. In questi anni abbiamo messo a terra circa diciotto milioni di euro che derivano da quattro canali di finanizamento principali: Stato, Regione, Fondazione CaRiPT e Comune. Il Comune, in questa ripartizione, ha fatto la parte più significativa e in questo le risorse straordinarie della fusione (circa nove milioni di euro in cinque anni) hanno giocato un ruolo fondamentale.

A chiusura di questi cinque anni mi sento di dire che qualche passo in avanti è stato fatto: opere importanti avviate e concluse, servizi comunali più efficienti e robusti, una identità territoriale molto più radicata e diffusa. Permangono, lo dico anche questo con grande franchezza, alcuni problemi di natura strutturale. Il decremento demografico, il tasso di invecchiamento della popolazione, un tessuto economico, nonostante gli sforzi intrapresi e le misure adottate, che a tratti si rivela ancora molto fragile. Tutti elementi, questi, che nel tempo rischiano di impattare di nuovo sulla tenuta dei servizi e dell'economia. Non sono, queste, prerogative della sola Montagna Pistoiese: tutta la Montagna, quella italiana come quella europea, è contrassegnata da questi elementi di debolezza. La crisi pandemica, nell'impatto drammatico che ha avuto, ha tuttavia messo in luce il valore e il potenziale dei territori periferici. Il tema Montagna, che è stato completamente assente per anni dall'agenda politica, oggi torna di grande attualità. Una quota importante delle risorse del PNRR vanno in transizione ecologica e il prossimo settennato della programmazione comunitaria concentra cospique risorse in innovazione digitale e green economy.

E' su questo che la nostra comunità dovrà concentrarsi nel prossimo futuro ed è questa la consapevolezza che ha guidato anche alcune importanti scelte organizzative che abbiamo fatto nell'ultimo periodo: una su tutte istituire una funzione, all'interno dell'Unione di Comuni, che si occupa di programmazione e progettazione. Cogliere al massimo grado le opportunità dei prossimi anni implica la capacità di programmare e progettare. Cosa che abbiamo sempre fatto ma che da adesso, in un quadro di robusto incardinamento organizzativo, saremo in grado di fare di più e meglio.

Si parte da qui: dalle cose fatte per guidare in chiave positiva, con le scelte che verranno, le trasformazioni profonde che sono il tratto distintivo della porzione di storia che stiamo attraversando. Per farlo possiamo contare su una comunità robusta, fatta di uomini e donne di grande qualità che gestiscono con successo imprese, associazioni e istituzioni di varia natura. Queste assolute accellenze, cucite insieme nello spirito solidaristico e di squadra che ha sempre contrassegnato la nostra Montagna, costituiscono il capitale più alto che abbiamo disponibile per vincere le sfide dei prossimi anni.

Un saluto cordiale e uno speciale augurio per questo inizio di anno e per quello che ne seguirà.
Buon viaggio! A tutti noi.

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