L'Inchino

"L’ex capo della centrale nucleare di Fukushima, Masao Yoshida, l’eroe che autonomamente decise di raffreddare i reattori danneggiati dal sisma/tsunami del 2011 con acqua di mare violando gli ordini dei superiori, è deceduto [...] durante lo scorso mese di luglio, in un ospedale di Tokyo per un cancro all’esofago. Yoshida, 58 anni, s’era dimesso a dicembre 2011 dalla carica a causa della malattia, ma solo dopo aver avviato gli sforzi per portare sotto controllo la struttura".

La mente si porta ad una parola, ad un gesto, ad una cultura ancor prima che ad una persona.

L'inchino è il gesto di saluto più radicato nella cultura giapponese. Esprime amore, deferenza, a volte sudditanza. Ancora oggi, nel suo rapporto con gli occidentali, il giapponese ti stringe la mano piegandosi leggermente in avanti. In quell'abbassare la fronte c'è tutto il senso del rispetto che ogni uomo devo necessariamente ad ogni altro uomo; il timore reverenziale che si prova ogni volta che si ha la percezione di essere sul punto di varcare la zona di rispetto che ciascuno si porta dentro. Masao Yoshida si è inchinato per sempre al genere umano nel nome del dovere di protezione cui era chiamato dal proprio mestiere. Già ... perché ci sono persone che di fronte al pericolo non possono che mettere da parte se stessi per genuflettersi alla salvezza di tutti.

L'inchino è anche il nome della manovra che ha condotto la Costa Concordia a schiantarsi sulle secche del Giglio. L'avvicinamento spericolato alla costa che la sera del 13 gennaio 2012 ha determinato la morte di 32 persone oltre che un disastro economico e ambientale di proporzioni esagerate. Beh forse anche il comandante Schettino, che quella sera capitanava la nave, era tenuto a genuflettersi. Forse doveva gestire le operazioni di salvataggio invece di lasciarsi cadere su una scialuppa per allontanarsi dal pericolo.

L'inchino, solo la parola purtroppo, è l'unico elemento che tiene unite le due vicende. Quella di Yoshida da un lato e quella di Schettino dall'altro. Un'inchino dobbiamo farlo anche noi. All'indirizzo di chi dei due potete sceglierlo da soli!