La caverna

Titolo La caverna
Autore José Saramago
 
Dati 2005, 340 p., brossura
Traduttore   
Desti R. 
Editore Einaudi (collana Einaudi Tascabili scrittori)

 

Sinossi

 

Il mito platonico della caverna, rivisitato da Saramago e portato ai giorni nostri: la storia di un vasaio cui viene rifiutata la solita fornitura di stoviglie da parte del Centro, simbolo del potere nell'età della globalizzazione. L'artigiano si troverà così costretto a inventarsi un altro prodotto e, soprattutto, a confrontarsi con il Centro stesso, per cercare di scoprirne il terribile, spaventoso segreto. Così, come in altri suoi libri, abbiamo due storie parallele e allo stesso tempo convergenti. Da una parte i protagonisti: gente normalissima, antieroi per eccellenza. Dall'altra una costruzione quasi infinita e maligna: il Centro, sorta di città nella città che divora la città.

 

Il mio Commento    

 

Confesso che questo è il mio primo Saramago... e la prima reazione è stata: "Giù il cappello signori questo è un genio!". Beh l'autore non aveva certamente bisogno di me per essere decretato tale ma ... l'espressione era per dire che si capta, durante tutto il romanzo, la mano di un grande maestro della scrittura contemporanea. La lettura non è sempre agevole. La prosa, fatta di periodi ampi e complessi, a volte ti impegna al di là di quanto vorresti, ma percepisci che quella prosa è lo strumento operativo che porta a galla la ricchezza del pensiero.

 

Questioni stilistiche a parte "La caverna" è l'involucro delle viscere. E' il mondo che nasconde tutto quanto non è ... o non può essere immediatamente visibile agli occhi. Nella caverna si nascondono le più intime e inconfessabili oscillazioni dell'anima, i desideri sopiti, le costrizioni culturali, le paure ataviche, i ricordi penosi, i pensieri che stanno prudentemente dietro altri pensieri, che si fanno manifesti prima degli altri a proteggerci dal dolore. La caverna è il fondo della terra da cui si estrae la creta, il materiale grezzo di cui l'uomo si compone e che l'uomo plasma a sua immagine, con demiurgica maestria, nell'atto di insufflare la vita nell'arte, come nella stessa vita. La caverna è lo stomaco di un mondo che disumanizza, che snatura l'uomo e lo divora per asservirlo completamente ai propri fini. La caverna è il luogo dove immergersi, terrorizzati dall'ignoto e timorosi di perdere la strada, per trovare il coraggio di accendere una luce che mostri i robusti tentacoli in cui siamo avvinti, per reciderli e ritrovare la luce.

 

Sullo sfondo di questa complessa foresta di simboli, si snoda una storia semplice, fatta di personaggi semplici. Quella di Cipriano Algor, un vecchio vasaio che è costretto a reinventare se stesso e la sua vita alla luce del fatto che i suoi prodotti artigiani non riescono più a competere con le "plastiche" del vicino "Centro" commerciale. Quella della figlia Marta e del Genero Marchal che invece al Centro devono la vita. Quella del cane Trovato, spettacolare esibizione di intuito, di chiaroveggenza femminea come, a tratti, di struggente "umanità".

 

Qualche

frase 

 

"Conosco quelle lacrime che non scendono e si consumano negli occhi, conosco quel dolore felice, quella specie di felicità dolorosa, quell'essere e non essere, quell'avere e non avere, quel volere e non potere".

 

"L'espressione verbale umana non sa, e probabilmente non saprà mai, conoscere, riconoscere e comunicare tutto quanto è umanamente sperimentabile e sensibile. C'è chi afferma che la causa principale di questa serissima difficoltà risiede nel fatto che gli esseri umani sono fondamentalmente fatti di argilla, la quale, come proficuamente ci spiegano le enciclopedie, è una roccia sedimentaria detritica formata da frammenti minerali minuscoli, della dimensione di uno/duecentocinquantasei micron. Fino a oggi, per quanto si rigirino i linguaggi, non si è ancora trovato un nome per questo".

 

"Cipriano Algor chiuse la porta. Ci sono momenti così nella vita, perché il cielo si apra bisogna che una porta si chiuda".

 

"Il sonno lo sfiorò con le sue dita di fumo e lui si lasciò trasportare via. Con lo spirito in pace. Senza resistere".

 

Scheda libro

 

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