L'ente ideale e il Comune Unico come occasione di riassetto.

Dal quadro che si delinea emerge la fisionomia di un governo locale che manifesta il coraggio di una radicale revisione di se stesso e delle dinamiche operative con cui si interfaccia ai bisogni della comunità, una amministrazione che su questa nuova visio investe risorse umane ed economiche, che non teme i contraccolpi di un assetto organizzativo completamente ridisegnato. Sì perché ... modificare è sempre molto faticoso. E' più semplice metabolizzare le novità omologandole a stilemi comportamentali ispirati alla riproduzione del passato, riprodurre vecchie logiche, lasciare immutate le strutture organizzative con i relativi sistemi di potere e privilegio, piuttosto che analizzarsi criticamente per cambiare quello che va cambiato alla luce delle mutate esigenze del mondo circostante. Per questo la fusione dei comuni rappresenta una occasione preziosa di ripensamento del ruolo, delle finalità e degli assetti organizzativi delle amministrazioni coinvolte. La macro - fisionomia del comune ideale, così come emerge dalle riflessioni svolte, è quella di un ente che conserva tutto il sistema dei servizi istituzionali all'interno di una "capsula centrale" (il sistema di gestione) circondata da un Sistema di Pianificazione e Controllo che garantisce, continuativamente, permeabilità verso l'esterno e monitoraggio sui risultati conseguiti e da conseguire. La figura che segue schematizza il modello di gestione appena descritto.

 

 

L'idea guida, come si è detto, è che il sistema delle norme attraverso una serie di obblighi posti a carico delle Pubbliche Amministrazioni, stia progressivamente spingendo verso un concetto radicalmente mutato di rapporto fra amministrazione e cittadino. La necessità di aprire alle istanze del territorio, che si produce sia per ragioni etiche sia "produttive", determina di per sé un rovesiamento prospettico nella logica con cui si interpreta il ruolo del comune, che da dirigista si fa solamente regista nel processo di conseguimento degli obiettivi strategici tracciati con il concorso degli stakeholders. Gli satkeholders sono le "parti interessate", cioè tutti quelli che "ripongono" un qualche interesse nel buon funzionamento del governo del territorio: associazioni, istituzioni pubbliche e private, imprenditori, artigiani e commercianti ma anche singoli cittadini ovviamente. Nel nostro modello tutti questi soggetti interagiscono con l'amministrazione comunale utilizzando, come interfaccia, da un lato i tradizionali strumenti preposti alla concertazione (incontri, tavoli di coordinamento, protocolli di intesa...), dall'altro quelli della partecipazione (questionari, percorsi partecipativi, piattaforme web...).