Il cielo del desiderio

Il desiderio viene dalle stelle. Lo dice la parola: de sidera. Desiderare è volere ardentemente qualcosa che è lontano: sideralmente lontano. E' un fiume che ci scorre dentro, che squassa le caverne dell'anima e che plasma l'orografia dei nostri paesaggi più interni. Siamo rosi dall'ansia di spiccare il volo, di lasciarci alle spalle ogni residuo di materia, ogni ragionamento prosaico, ogni abbraccio troppo stretto con l'evidenza delle cose.

Qui sulla nostra terra siamo legati però ... secoli e secoli di cultura ci hanno instillato dentro il senso del bene e del male. Norme, consuetudini, convinzioni più o meno profonde e radicate, che spesso non si fondano sul sacrosanto principio del rispetto degli altri. Sistemi di regole astruse e cristallizate che ci disegnano attorno una gabbia invisibile ma dalle grate robuste, entro cui i nostri slanci verso l'infinito rimangono imprigionati.

Chiusi in quei recinti angusti ci facciamo malinconici, vorremmo amare gli amori che non hanno diritto di cittadinanza. Affiorano dalla pelle rugosità che non sappiamo sfiorare, dagli occhi lacrime di cui non riusciamo ad assaporare il sale, dal cuore sospiri il cui vento non ci scuote. E i desideri riprendono la via del cielo. Imprendibili. Come le stelle.