Reti economico produttive in aree rurali

Premessa

Si parla sempre più spesso di reti di impresa ed è un dato ormai incontrovertibile che concorrere sul mercato con le sole proprie forze rappresenta una opzione perdente. La competizione ormai si è trasferita dall'impresa alla supply chain, dall'individualità al collettivo. La specificità è un valore ma solo se si lega all'universo sistemico di cui fa parte. E' l'emergenza delle reti: agglomerati di individualità con una spiccata propensione a legarsi le une con le altre. Quindi, se il far rete è un valore aggiunto per le grandi imprese, ancora di più lo è per i sistemi economici nel loro complesso, da quelli di grandi proporzioni a quelli microscopici.

Il ragionamento si fa particolarmente interessante con riguardo alle economie rurali, costituite spesso da piccole attività di tipo individuale che garantiscono qualità delle produzioni ma scarse economie di scala. La sopravvivenza dovrebbe essere garantita dalla qualità del prodotto, almeno in linea teorica, ma spesso non è così. Le piccole imprese agricole sono caratterizzate da capitali investiti di modesta entità e ciò si traduce in difficoltà di penetrazione dei mercati così come di acquisizione di attrezzature e mezzi. E dunque per i piccoli agricoltori il fare rete è un vero e proprio must. Ma la sfida è ancora oltre. Ovverosia connettere in rete non solo le tipicità, ma anche le attività economiche più tradizionali che insistono nelle aree montane e rurali.

 Questo articolo scaturisce da uno studio condotto sulle attività economiche di un piccolo comune di tipo rurale. Vuole essere uno stimolo alla riflessione, suggerire procedure sistematiche per analizzare il potenziale di rete delle piccole attività economiche. Il lavoro poggia su un questionario a scelta multipla che è stato somministrato al 70% circa delle attività. I dati che ne sono scaturiti costituiscono il substrato per una vera e propria analisi di rete che suggerisce punti di forza, debolezze, ma anche opzioni di connessione potenziali fra gli attori del sistema. Presupposto necessario per immaginare il network su presupposti realistici. L'analisi è preceduta da una valutazione statistica basata su semplici parametri di base e i dati sono riferibili a quattro assi informativi: frazione di esercizio dell'attività, tipologia, periodo di esercizio e capacità di innovazione.

 

Analisi statistica

Le quattro cellule di informazione precedentemente elencate sono state estratte da altrettante domande a risposta chiusa. Ad ognuna delle opzioni è stato associato un valore numerico. Per quanto attiene alla frazione/area di riferimento i valori sono interi crescenti da 1 a 6 che rispettano la contiguità geografica delle aree/ frazioni suddette. Le tipologie di attività sono anch'esse organizzate in una scala da 1 a 9, per macro aggregati, dove si è utilizzato il criterio del valore centrale (5) quale punto intermedio in cui allocare le attività a maggiore vocazione "territoriale" e procedendo nelle due direzioni crescente/decrescente man mano che la vocazione agricola va attenuandosi. La durata dell'attività è suddivisa in quattro categorie, per lassi di tempo crescenti, che vengono stigmatizzate in altrettanti valori numerici compresi fra 1 e 4. L'orientamento all'innovazione è un dato di sintesi che compendia, in termini di media pesata, le percezioni degli operatori circa l'aspettativa di crescita, la ricaduta occupazionale, la propensione alla collaborazione con enti e associazioni e gli interventi di adeguamento/riqualificazione attuati negli ultimi anni. L'espressione numerica della capacità di innovazione si traduce in una scala di valori compresi fra 1 e 10.

Le elaborazioni condotte si traducono in due semplici indicatori di sintesi: la media aritmetica e la deviazione standard. Con riferimento ai singoli elementi oggetto di analisi emerge quanto segue.

Il valor medio dell'allocazione geografica (3.04) delle attività rivela una sensibile centratura ideale dei dati, espressione del fatto che le attività in questione sono sostanzialmente ben distribuite sul territorio. La deviazione standard (1.96), che misura il grado di oscillazione dei valori attorno alla media, mette tuttavia in evidenza una dispersione notevole dei dati in questione, cosa che si traduce, anche in termini di lettura empirica, in una concentrazione forte nelle frazioni di Prunetta, Popiglio e La Lima, e in una dispersione evidente nelle rimanenti aree del territorio.

La tipologia è "organizzata" su un valore baricentrico di 4.40 con grado di oscillazione 2.08. L'elemento di conoscenza che se ne trae è che le attività presentano, con modesta dispersione, una focalizzazione abbastanza stretta sui temi e sulle peculiarità specifiche della montagna. La cosa rivela un potenziale gestibile in termini di sinergia e di interconnessione.

Per quanto attiene alla durata delle attività i dati (media 2.94 - DevStd 1.08) mettono in evidenza la presenza di operatori piuttosto "datati" con punte preoccupanti soprattutto nella direzione delle imprese più "anziane".

La propensione all'innovazione è centrata su un modesto 5.73 ed è caratterizzata da un grado di oscillazione alto (3.61). La lettura, in termini aggregati, è che le attività del territorio, salvo alcune eccezioni, sono mediamente poco orientate all'innovazione e alla revisione dei modelli di gestione attuali.

Interessante anche l'analisi di correlazione fra gli attributi che emergono dalle risposte. La tabella che segue esprime un dato di sintesi circa il livello di correlazione fra gli attributi oggetto di indagine. Valori vicini a uno danno la misura di variabili che sono fortemente correlate (al crescere dell'una cresce anche l'altra). Valori vicini a -1 danno invece la misura di variabili fortemente scorrelate. La tendenza a 1 oppure a -1 è evidenziata in tabella dall’intensità, rispettivamente, del verde e del rosso.

 

 

 

Elementi di interesse sono: (1) la correlazione, modesta ma significativa, fra aspettativa di crescita e propensione all’innovazione, sintomo evidente che un grado di ottimismo alto spinge in direzione del rimettersi in gioco con animo aperto al cambiamento; (2) la prossimità allo zero degli attributi “frazione”, “tipo” e “durata” rispetto a tutti gli altri attributi, cosa che evidenzia, pur nelle diversità, una filosofia innovativa che può manifestarsi per singoli punti ma che non è adeguatamente concentrata né in una delle frazioni del comune, né in una categoria specifica di attività, né, tantomeno, nel periodo di vita dell’esercizio.