Le tracce dei Templari

Del passaggio dei Templari a Prunetta non rimane quasi niente a livello di testimonianze dirette, se non alcune pietre scolpite che oggi si trovano sulle case del paese e che probabilmente, al momento della realizzazione dei primo nucleo abitativo del paese, furono rimosse dai resti dell'antico "Spedale di Croce Brandegliana".

Nonostante ciò, sono in molti a sostenere che la presenza dell'ordine abbia lasciato profonda testimonianza di sé, nelle leggende, nell'assetto urbanistico dei luoghi, nella toponomastica, nella cultura di coloro che sulla nostra montagna hanno vissuto durante i secoli. In particolare dopo il settecento si verificano una serie di coincidenze curiose che non possono non stuzzicare la fantasia. Ne elenchiamo soltanto alcune:

 

La ricorrente presenza di S. Bernardo di Chiaravalle

E' il 1707 (quattrocentesimo anniversario dell'inizio delle persecuzioni dei Templari da parte di Filippo il Bello), quando a Piteglio viene eretto un Oratorio dedicato a S. Bernardo; qualche anno più tardi, a metà ottocento, Antonini, proprietario dei fondi oggi noti con il nome Macchia Antonini, indica nelle proprie volontà testamentarie che la "Festa alla Macchia" debba tenersi il 20 di Agosto. Curiosamente quel giorno è dedicato a S. Bernardo di Chiaravalle.

 

Le testimonianze nell'architettura e nei simboli

Lo stesso mausoleo della famiglia Antonini che oggi si trova presso l'omonima Macchia è una costruzione a pianta ottagonale, unica per i nostri luoghi e vagamente allusiva alle costruzioni poligonali della cui edificazione i Templari sono stati maestri. Ma le coincidenze non finiscono qui: la lapide tombale che custodisce le spoglie dello stesso Antonini recano due tibie incrociate, ed è noto che i Templari venivano sepolti con le gambe incrociate.

 

La toponomastica

I nomi dei luoghi, sia a Prunetta sia nelle immediate adiacenze, richiama spesso alla memoria quell'idea dell'oro che, nella cultura medievale è la metafora dell'accesso ad un sapere superiore; esistono così: le Chiavi d'oro, le Scalette d'oro…

E' anche possibile che lo stesso nome di Prunetta abbia una derivazione templare. E' infatti risaputo che l'Ordine ha contribuito in modo decisivo, nel corso del Medioevo, al risanamento di zone paludose, malsane o infestate da una vegetazione arborea selvaggia. Sono ricorrenti dunque, nei toponimi templari, i richiami alla natura dei luoghi stessi. Prunetta potrebbe essere la stortura di "Pruno" che nel gergo locale significa spina.

Esistono tantissimi altri richiami che suscitano domande pressanti. Ovviamente questa sintetica panoramica, che non è e non può essere in sé esaustiva, non ha la pretesa di verità scientifica (sull'argomento sono in corso studi più approfonditi), ma si pone come obiettivo il suscitare l'attenzione di chi legge per offrire ai visitatori gli elementi per una fruizione piena di questi luoghi.