Cacciatori di felicità

Ho incontrato in questi giorni un vecchio amico che si occupa di fisica. Adesso fa le previsioni del tempo. Passa le giornate davanti allo schermo di un computer, collegato ad un complesso di server, che assicurano al terminale la potenza di calcolo che serve a gestire le milionate di equazioni differenziali che descrivono i sistemi meteorici.

Non saprei dire perché ma ... è sempre al top della soddisfazione lui. Certo! Lavorare in un centro di calcolo è motivo di vanto per un fisico. Ce ne sono che fanno i conti per chiudere il bilancio d'impresa o anche solo quello familiare. Per non parlare di chi cuoce pizze, riempie serbatoi di benzina o si guadagna la pagnotta smestolando picco e badile.

Sta di fatto che le ragioni dell'autostima non possono ridursi a così poco. D'altronde ... "non di solo pane vive l'uomo ...". E allora ho cominciato a domandarmi cosa ci sia dietro quel mondo di numeri. Una valanga di cifre che cambiano di continuo, che frullano negli occhi come sciami di mosche impazzite. Poi ... un baluginio di ingegno! Un salto quantico dalla scienza all'esistenza ed eccola... sì proprio lei, leggera come una libellula, suadente come una puttana, beffarda e sfuggente come il vento. La felicità... a gonfiare di desideri i sogni che si fanno così pieni di aspettative che come li tocchi ti scoppiano in mano. Già ... è così che ci facciamo infelici, quando pensiamo di arraffarla per chiuderla in una gabbia. E invece ... è come quei numeri lei. Maledetta! Ti passa davanti agli occhi. Una frazione di secondo e non c'è più. Bisogna abituarsi, farsi sfiorare quando ci ronza attorno, accarezzarla con gli occhi e con le mani ma anche lasciarla libera di volare se non vogliamo ammazzarla.

Ierisera era quasi Natale. Ho aperto il PC e ho mandato una mail al mio amico. "Caro R.", ho scritto così, "ti sembrerà strano ma forse ho capito il segreto del tuo mestiere. Tu sei come un cacciatore di felicità perché sei esperto di cose che cambiano in fretta. Mi sembra una grande scoperta. Soprattutto alla vigilia di Natale. Orbene, bisogna stare vigili e guardinghi. La felicità è come un soffio.  Un nonnulla la può muovere. Come senti un ronzio, un alito di vento, una voce sconosciuta o qualunque altra perturbazione del cosmo, alza gli occhi e guardati attorno. Magari è lei. E se è lei appuntati le coordinate, sparale in codesto cassettone, fatti un bel modellino e disegnane la traiettoria. Fermarla non si può, ma magari se sai dove va puoi provare a inseguirla. Auguri!".